Prove non distruttive - Rossitto


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Chiesa San Giorgio Maggiore Venezia

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CHIESA DI SAN GIORGIO MAGGIORE
VENEZIA

COMMITTENTE: Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Soprintendenza BB. AA. e AA. di Venezia
OPERA: Chiesa di S. Giorgio Maggiore – Venezia
TIPOLOGIA DELL’INCARICO: indagini non distruttive
TIPO DI INDAGINI NON DISTRUTTIVE: Prove non distruttive di endoscopia, CM9, georadar.
ALTRE INFORMAZIONI:

L’intervento alla Chiesa di San Giorgio Maggiore è un restauro i cui principali obiettivi in termini generali sono:
individuare le zone di infiltrazione dell’acqua; pulire, consolidare e proteggere il paramento della facciata; migliorare la
conoscenza della storia, compresa quella dei restauri; migliorare la conoscenza delle tecniche costruttive della Venezia
rinascimentale e post rinascimentale; sperimentare, per quanto possibile i sistemi di protezione della pietra in ambiente
avverso.
In tale contesto le indagini specialistiche non distruttive in fase di esecuzione sono state indirizzate principalmente a:
individuare con la magnetometria fino a 30 cm di profondità, la presenza di elementi metallici non visibili in superficie.
Può trattarsi di arpesi (detti anche grappe) o doroni (perni), che Palladio raccontava essere in rame, utilizzati per
connettere i conci lapidei o per aggrapparli al retrostante muro in mattoni oppure di letti di piombo. A mezzo
endoscopio flessibile con immissione fino alla profondità di 2 metri di una micro telecamera, è stato possibile
individuare gli elementi di discontinuità ed anche in questo caso l’indagine permette di fornire indicazioni sia per il
restauro che per la conoscenza delle tecniche costruttive. In particolare la richiesta è stata di ricostruire la
configurazione geometrica delle parti non visibili dei conci e quindi la modalità del loro incastro.

BREVE DESCRIZIONE DELLE ATTREZZATURE TECNICHE PRINCIPALMENTE UTILIZZATE:

Le attrezzature utilizzate per l’esecuzione delle prove non distruttive sopra elencate sono altamente sofisticate ed
elaborate quindi quanto sotto descritto evidenzia una minima ed essenziale parte della strumentazione e deve, per la
brevità della descrizione essere considerata in quanto tale; ogni prova non distruttiva inoltre qualunque essa sia viene
fotografata e video ripresa in tutte le fasi principali della prova in atto.

Prova non distruttiva di CM9
Gli apparecchi si distinguono in quelli che sfruttano il principio dell’induzione magnetica e quelli che sfruttano il
principio della conducibilità elettrica.
La generazione delle correnti vaganti in campo magnetico variabile con frequenza dell’ordine di 1 Hz, l’emissione
avviene tramite un solenoide situato nella sonda (emettitore), alimentata da una tensione variabile, a sua volta pilotata
da un circuito oscillante. Le correnti vaganti che si sviluppano all’ interno dell’ oggetto attraversato dal campo
magnetico (ad es. la barra d’armatura) generano a loro volta un campo magnetico variabile, che modifica l’impedenza
di un solenoide rilevatore (sensore) installato nella sonda stessa.
La misura della variazione dell’impedenza, amplificata da un circuito oscillante collegato al solenoide rilevatore,
dipende dalla posizione e dalla dimensione dell’oggetto immerso. Maggiore è la dimensione dell’oggetto e minore è la
distanza dalla sonda, maggiore risulta di conseguenza il segnale rilevato.
Questa categoria di strumenti sono sensibili anche a metalli non ferromagnetici; sono caratterizzati da dimensioni
piuttosto ridotte, sia la sonda sia l’apparecchio di misura, e richiedono bassa energia d'alimentazione; una serie di
batterie non ricaricabili consente infatti lunghi periodi d'utilizzo. Appositi circuiti elettronici permettono di compensare
le eventuali variazioni di temperatura ambiente.
Gli strumenti che sfruttano il principio dell’induzione magnetica sono costituiti da un solenoide, percorso da una
corrente variabile a bassa frequenza (dell’ordine di 90 Hz), avvolto attorno a un nucleo ferromagnetico, che genera un
campo magnetico variabile che induce a sua volta una tensione all’interno di un secondo solenoide, avvolto
concentricamente al primo. La presenza di un materiale ferromagnetico (la barra d'armatura immersa nel calcestruzzo)
determina un aumento della permeabilità magnetica del sistema nucleo/solenoidi della sonda. La tensione indotta
all’interno del secondo solenoide varia pertanto secondo la posizione e dimensione dell’ oggetto ferromagnetico. Gli
strumenti che seguono questo principio di misura sono caratterizzati da una sonda di dimensioni relativamente grandi
con una tipica forma a C, alle cui estremità sono alloggiate le due coppie concentriche dei solenoidi (trasmittente e
ricevente). L’energia richiesta è relativamente elevata per la realizzazione di un campo magnetico dell’ordine di 8000
Gauss. Gli strumenti sono per tanto equipaggiati con batterie ricaricabili, per un’autonomia di circa 12 ore di
funzionamento. Il rivestimento in materiale plastico li rende complessivamente non influenzabili dalle variazioni di
temperatura ambiente.
Per quanto riguarda gli strumenti che si basano sul principio della conducibilità elettrica, il Cover Master CM9 calcola
automaticamente e immediatamente il diametro dei tondini, ha un’ottima precisione nel localizzare le barre e misurare il
copriferro, inoltre presenta un’unica sonda per misurare il copriferro e le dimensioni del tondino.

Prova non distruttiva di Endoscopia:
endoscopio rigido

- serie di prolunghe avvitabili tra loro per ottenere diverse profondità d’indagine;
- prismi e lenti che consentono il trasferimento dell’immagine dall’estremità dell’obiettivo all’altra del tubo;
- fonte luminosa all’estremità dell’obiettivo che consente la visualizzazione delle immagini;
- la sonda ha diversi tipi di teste di lettura in funzione degli angoli degli specchi di riflessione. E’ comunque disponibile
una testa di cui è possibile regolare l’ampiezza dell’angolo di visione che si desidera avere, da 0° a 180°.
-videocamera - sistema 8 mm hiband ad alta risoluzione applicato all’oculare, che consente di registrare e controllare in
contemporanea ciò che si legge all’interno della carotatura;
- microfono collegato alla videocamera che consente di registrare in contemporanea, anche il commento durante
l’esecuzione del sondaggio.
endoscopio flessibile
- le immagini vengono trasmesse da fasci di fibre ottiche fino a 20.000 canali;
- la sonda può leggere da 0° a 360° ;
- le immagini possono essere registrate attraverso una fotocamera o macchina fotografica collegate allo strumento con
apposito raccordo.
Prova non distruttiva di Georadar:

- monocanale piccolo (6 Kg) Hard disk interno (Sir 2000).
-porta seriale;
-software Radan;
- antenne specifiche per diverse applicazioni: alta frequenza (da 900 a 2500 Mhz), media frequenza (da 300 a 500
Mhz), bassa frequenza (80 Mhz); nel caso specifico è stata usata un’antenna da 1,5 Ghz specifica per indagini in
spessore sottile.


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